Luce blu
Nel Nervo Ottico esistono cellule che (oltre i coni e i bastoncelli della retina) trasmettono segnali elettrici. Ciò avviene lungo un percorso neurale distinto, verso un gruppo di neuroni, il nucleo soprachiasmatico che regola il nostro orologio biologico, il gruppo soprachiasmatico fa parte dell’ipotalamo. Alla sera, gli occhi inviano segnali che fuori non vi è più luce al nucleo soprachiasmatico. Questo, a sua volta, trasmette il segnale alla ghiandola Pineale la quale rilascia melatonina.
La melatonina è il messaggero principale della ghiandola pineale ed è grazie ad essa che questa ghiandola esegue i suoi compiti. La melatonina promuove il sonno e questo, a sua volta, riduce l’esposizione alla luce. È possibile quindi che l’effetto della melatonina in parte sia dovuto anche ad uno spostamento del timing di esposizione alla luce.
La melatonina non è però la sola sostanza che si trova nella ghiandola pineale.
Essa risulta in effetti dalla sintesi di due altre sostanze: il triptofano, un aminoacido, e la serotonina, un altro importante neurotrasmettitore. La melatonina è prodotta da queste sostanze quando il corpo ne ha bisogno.
Oltre a essere un componente della melatonina, la serotonina è responsabile di un’ampia gamma di attività all’interno del corpo, compreso il sonno, la contrazione della muscolatura liscia e la funzionalità delle piastrine (le piastrine o trombociti sono uno degli elementi figurati del sangue).
Un eccesso di serotonina (e una carenza di melatonina) sono state collegate ad alcune forme depressive e a certi disturbi dell’umore. La luce blu corrisponde a lunghezze d’onda corte nello spettro visibile, tra i 380nm (blu-viola) e i 500nm circa (blu-turchese).
La luce blu, soprattutto per le lunghezze d’onda più corte, possiede un livello elevato di energia e, quindi, può essere dannosa se assorbita in quantità elevate, provocando danni permanenti. L’occhio è in grado di percepire lo spettro luminoso (luce bianca) che se viene scisso si distribuirà secondo le varie frequenze, dando vita all’arcobaleno. Le frequenze estreme percepibili dall’uomo sono in quella più alta il rosso 750 (dopo c’è l’infrarosso) e in quella più bassa il violetto 400 (dopo c’è l’ultravioletto). Fonti di luce blu sono: il sole, gli schermi TV digitali, dispositivi elettronici di varia natura, le lampade fluorescenti (tipo i neon per intenderci) e le luci LED. La luce blu naturale (solare) viene utilizzata dal corpo per regolare i normali cicli sonno-veglia. Essa aumenta lo stato di vigilanza, accelera i tempi di reazione, migliora l’umore e aumenta la sensazione di benessere generale. L’esposizione cronica alla luce blu alla sera può ridurre la produzione di melatonina, l’ormone che regola il sonno, quindi influire sul ritmo circadiano (sonno-veglia). Per questo probabilmente si possono avere delle difficoltà ad addormentarsi.
L’esposizione alla luce blu deprime la secrezione di melatonina. Gli Strumenti tecnologici auto illuminanti, quali telefonini cellulari, tablet, smartphone PC ecc. emettono frequenze – blu-viola- che possono interferire negativamente sul ciclo della melatonina, conseguentemente del sonno. Per cui si consiglia di interrompere l’uso di questi, almeno un paio d’ore prima di coricarsi per la notte. Inoltre per chi abitualmente, per studio o per lavoro, è obbligato all’uso dei suddetti dispositivi, dovrebbe proteggere il sistema visivo dalle interferenze da emissione di luce blu, mediante l’uso di apposite lenti predisposte con trattamento antiriflesso specifico anti- luce blu.
A tal fine è maturato in noi l’intento di formulare una proposta operativa. Una proposta che sia specialistica, ma anche multidisciplinare. Vorremmo utilizzare tutte le risorse esistenti sul territorio per aiutare il nostro cliente a passare dal benessere visivo al benessere globale. Siamo coscienti che l’uomo, nella società dell’immagine, è sempre più dipendente dai suoi occhi e dal tipo di informazioni che essi inviano al sistema nervoso centrale. Con questo nostro lavoro speriamo di esserci meritati la definizione di ottici-filosofi, usata nella sua bella postfazione dal dott. Riccardo Forlani.
Se così fosse, significherebbe aver metabolizzato gli insegnamenti del collega Baruch Spinosa, filosofo, che nel XVII secolo visse e lavorò come ottico in alcuni villaggi fuori Amsterdam. Forse ci illudiamo anche di essere i degni eredi dell’ottico citato nell’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, successivamente ripreso nella canzone di Fabrizio De Andrè: “Un ottico”.
Per il benessere dei nostri clienti, non esiteremmo infatti a diventare come lui: “Non più ottico, ma spacciatore di lenti per improvvisare occhi contenti”. Speriamo che questo nostro sforzo “di proporre soluzioni e una nuova filosofia”, per la nostra professione e per quelle contigue, venga premiato. Fino a rendere questo libro “irrinunciabile”, come scrive l’oculista Maurizio Cusani nella sua preziosissima prefazione.
Riteniamo che la comunicazione sia un elemento indispensabile per rendere ognuno di noi il vero protagonista del proprio benessere globale. Il benessere si può raggiungere solo grazie a quelle “conoscenze” che, sotto forma di semplici indicazioni alla persona, consentano di fare una vera prevenzione fin dalla prima infanzia. Proponiamo pertanto comportamenti ambientali che riteniamo virtuosi e un utilizzo più ergonomico di vari ausili.
Proviamo a fornire anche precise indicazioni per l’utilizzo dei nuovi strumenti tecnologici ad alto impatto visuo-posturale. Ci piacerebbe che questa nuova proposta sconfinasse ben oltre la nostra categoria. Sarebbe infatti auspicabile che su questi temi si aprisse un dialogo con chiunque si occupi di benessere, visione-postura. Tutto ciò soprattutto con le figure professionali contigue alla nostra, magari costruendo insieme un protocollo interdisciplinare.
Autore
Graziano Zanardi
Data
Ottobre 2018
Optometria e Ottica
Specialisti in Visione e Postura.